
«L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire».
Giorgio Nardone
Parlare di cambiamento strategico nella coppia significa esplorare come le relazioni possano trasformarsi quando si interviene sui meccanismi che alimentano la sofferenza e il conflitto.
Nelle dinamiche relazionali disfunzionali, i partner finiscono spesso per muoversi all’interno di schemi ripetitivi, in cui ogni tentativo di soluzione contribuisce, paradossalmente, a rafforzare il problema.
La Terapia Breve Strategica propone di intervenire proprio su questi schemi, lavorando non sulle cause passate, ma sul funzionamento presente della relazione. Il focus è sulla struttura della comunicazione, sulle interazioni bloccate e sulle modalità con cui i partner si influenzano a vicenda.
In questo senso, il percorso terapeutico diventa un invito a riscrivere una nuova danza emotiva: una trasformazione che non passa necessariamente attraverso lunghi percorsi introspettivi, ma attraverso piccoli cambiamenti strategici che modificano il modo in cui ci si relaziona all’altro.
Ogni conflitto all’interno di una relazione di coppia può essere interpretato come parte di una vera e propria “danza emotiva”, una sequenza ciclica in cui ciascun partner interpreta un ruolo ben definito, spesso senza esserne pienamente consapevole.
Si tratta di schemi relazionali ripetitivi che si alimentano vicendevolmente e che finiscono per cristallizzarsi nel tempo.
Come sottolinea Giorgio Nardone (2005), “Ogni comportamento problematico in una coppia non è altro che una strategia maladattiva che viene ripetuta automaticamente e inconsapevolmente da entrambi i partner”.
Questa prospettiva ci invita a spostare il focus dal singolo comportamento al circuito relazionale che lo sostiene.
Quando questi schemi non vengono riconosciuti e interrotti, diventano la base su cui si consolidano dinamiche disfunzionali, spesso alla radice della crisi di coppia.
In quest’ottica, il cambiamento strategico nella coppia non può prescindere dalla consapevolezza del ruolo che ciascun partner gioca all’interno della relazione.
Riconoscere la danza, osservarla e modificarla, è il primo passo per creare una nuova modalità di interazione più funzionale ed evolutiva.
Una delle tecniche più caratteristiche della Terapia Breve Strategica è la “prescrizione paradossale”.
Questo strumento terapeutico si basa su un principio controintuitivo, ma estremamente efficace: invece di contrastare direttamente un comportamento disfunzionale, si invita la persona ad esasperarlo volontariamente, fino a renderlo insostenibile o addirittura grottesco.
Nel contesto di una relazione di coppia, questo approccio può essere particolarmente trasformativo.
Prendiamo il caso della gelosia: se un partner manifesta un bisogno costante di controllo, anziché cercare di calmarlo o razionalizzarlo, la prescrizione potrebbe consistere nello spingere intenzionalmente il comportamento al limite, chiedendo al partner geloso di intensificare ancora di più le sue richieste.
Il risultato?
Il comportamento stesso perde credibilità e forza, diventando insostenibile anche per chi lo mette in atto.
Come spiega Giorgio Nardone (2004): “Il cambiamento inizia quando il comportamento disfunzionale viene esasperato fino al punto di renderlo ridicolo o insostenibile. Solo allora il paziente si rende conto che il comportamento che mantiene è più dannoso che utile”.
Questa tecnica permette ai partner di vedere con occhi nuovi il proprio ruolo all’interno della dinamica relazionale, rompendo quella spirale automatica che spesso intrappola la coppia.
Nel processo di cambiamento strategico nella coppia, non è sufficiente intervenire solo sui comportamenti: è necessario anche modificare le percezioni e le convinzioni profonde che ciascun partner ha sulla relazione.
Questo passaggio prende il nome di “ristrutturazione”, una tecnica fondamentale in Terapia Breve Strategica.
Ristrutturare significa aiutare i partner a vedere la relazione con occhi nuovi, a decostruire credenze disfunzionali che alimentano sofferenza e conflitto.
Come evidenzia Emanuela Muriana (2009), tra queste convinzioni spesso si annidano miti romantici distorti, come l’idea che amare significhi sacrificarsi completamente per l’altro o annullare i propri bisogni per mantenere l’armonia.
Anche Giorgio Nardone, in “Amore e disamore: risolvere drammi e conflitti nelle coppie” (2022), sottolinea come molte delle problematiche di coppia derivino proprio da queste aspettative idealizzate.
Il compito della terapia diventa quello di mostrare ai partner che l’amore non coincide con la rinuncia a sé stessi, ma si costruisce nel rispetto dell’identità individuale.
Come afferma Nardone (2005) “Ristrutturare la realtà di coppia significa far vedere ai partner che le loro convinzioni distorte sulla relazione sono la causa dei loro problemi”.
Attraverso questo processo, i partner imparano a ridefinire i confini della relazione, a legittimare i propri bisogni e desideri, e a costruire un rapporto più autentico.
La ristrutturazione quindi, non solo riduce la conflittualità, ma favorisce una maggiore consapevolezza e maturità emotiva, fondamentali per dare avvio a una nuova danza emotiva all’interno della coppia.
Il cambiamento terapeutico nelle relazioni di coppia non è un processo superficiale, ma richiede una trasformazione profonda delle dinamiche che la governano.
Le difficoltà relazionali sono spesso alimentate da meccanismi psicopatologici e convinzioni disfunzionali che distorcono la percezione dell’amore.
Attraverso l’applicazione delle tecniche della Terapia Breve Strategica, come la prescrizione paradossale e la ristrutturazione, le coppie possono imparare a superare queste trappole relazionali e a costruire una relazione più equilibrata e soddisfacente.
In “Correggimi se sbaglio: strategie di comunicazione per appianare i conflitti nelle relazioni di coppia” (2005), Giorgio Nardone affronta con approccio pratico e incisivo i meccanismi relazionali che generano conflitti e incomprensioni.
Attraverso l’ottica della Terapia Breve Strategica, il libro svela come i buoni propositi — consigli, critiche costruttive, tentativi di “aggiustare” — si trasformino facilmente in dinamiche distruttive che alimentano resistenze, ostilità e rotture.
Con numerosi esempi clinici, il testo fornisce strumenti operativi per interrompere questi schemi controproducenti e promuovere una comunicazione più efficace, rispettosa e trasformativa.
Una lettura utile per costruire una danza relazionale funzionale.
Per approfondire, puoi anche leggere una breve recensione del libro a questo link.
“Gli errori delle donne (in amore)” (2010) di Giorgio Nardone è un’analisi lucida e provocatoria degli automatismi psicologici che molte donne mettono in atto all’interno delle relazioni sentimentali, finendo spesso per danneggiarle inconsapevolmente.
Basato sull’esperienza clinica e sull’approccio breve strategico, il libro smaschera alcuni dei copioni più frequenti: l’eccessiva disponibilità, il bisogno di compiacere, il controllo mascherato da premura, l’attaccamento a relazioni tossiche o la tendenza a idealizzare l’altro fino all’autoannullamento.
Senza colpevolizzare, il testo invita alla consapevolezza e propone strategie concrete per interrompere questi errori reiterati e per imparare a costruire relazioni affettive più sane, equilibrate e soddisfacenti.
Articolo scritto da Priscilla Cuda, psicologa di coppia, specializzanda presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo.